La pioggia non prevista a Nakuru, ha modificato il nostro programma, ma ci ha regalato oggi una bellissima giornata di sole nella Rift Valley.
E così dopo avere deciso di dedicarci a del sano movimento per noi, dopo giorni dove gli allenamenti li hanno fatti prettamente i runner kenyani, ci dirigiamo verso Kapsabet, su una via di terra rossa di oltre 50km, immersa nella natura.
Decidiamo di percorrerne una decina, giusto per arrivare all’ora di pranzo al Samich Resort (2749m), una bellissima struttura con vista panoramica sulla Rift Valley, dove ci attende un pranzo in tipico stile keniano con l’immancabile pollo, questa volta alla griglia, pesce, riso pilau, chapati e sukuma wiki, una varietà di spinaci presente solo in Kenya. Nella lingua locale sukuma wiki, significa, letteralmente, “tirar settimana”. È infatti un piatto economico che permette alle famiglie di sfamarsi fino al successivo salario settimanale.
Il pomeriggio ne approfittiamo per un po’ di sole, scendere lungo la vallata fino ad un altro punto panoramico e ci divertiamo con qualche scatto di gruppo… creativo!
Ma la cosa che forse più ci ha emozionato oggi è l’incontro inaspettato con la Kamwago Primary and Nursery School lungo la nostra passeggiata mattutina. Gli studenti, 150 della primary e pre-primary school, ci vedono passare mentre giocano all’aperto e non possiamo che unirci a loro. Chi gioca a palla, chi al salto con l’asta, chi al salto in alto. Sembrano davvero delle gazzelle. Come sempre la loro vitalità e curiosità è incontenibile e ci travolge. Le classi sono da circa una ventina di studenti l’una e ognuna di loro ha una sola maestra che si occupa di tutte le materie. Sono tutti bambini che abitano in zona, a circa 1 e 2km dalla scuola. Sono impegnati la mattina fino alle 13, vanno a pranzo a casa per poi tornare dalle 14 alle 16 e fino alle 17 si trattengono poi nel grande campo a giocare insieme.
E dato che è ora di pranzo e stanno uscendo abbiamo la fortuna di fare un tratto di strada con loro e chiacchierare delle loro materie preferite, di cosa mangeranno per pranzo, di quanti di loro corrono e desidererebbero diventare atleti. E capiamo che la corsa, come lo sport, sono avvertiti da loro come una possibilità di futuro, proprio quella che gli atleti di Rosa Associati gli stanno dimostrando con gli straordinari risultati essere possibile.
