Jemima Sumgong, oro a Rio: “Grazie al nuovo modo di allenarmi non ho più infortuni e ho riacquistato fiducia nei miei mezzi”. Rosa: “Il segreto è non essere rigidi”
Ventotto maratone conquistate dall’inizio dell’anno. Il bottino raccolto sulle strade di tutto il mondo dalla Rosa e Associati cresce di domenica in domenica. Gli ultimi trionfi in ordine cronologico sono stati quelli di Lisbona, con la keniana Sarah Chepchirchir (2h24’13”), e Kosice, con l’etiope Tafa Chaltu (2h32’20”).
In attesa di affrontare le ultime due Major del 2016 (Chicago il 9 ottobre e New York il 6 novembre), le perle della stagione sono state finora le vittorie di Tokyo, Londra e soprattutto dei Giochi olimpici di Rio. In Brasile sul gradino più alto del podio è salita la trentunenne keniana Jemima Sumgong, che attualmente sta vivendo un anno di grazia. Con i successi di Londra e Rio l’atleta di Kapsabet, nella scuderia Rosa dal 2006, è infatti in testa nel jackpot del circuito delle maratone Majors.
LA REGINA – “Rispetto agli anni passati – racconta Jemima – nel 2016 ho cambiato il modo di allenarmi e soprattutto è subentrato il dottor Gabriele Rosa a coordinare il lavoro. Fino all’anno scorso ero sempre frenata dagli infortuni e non potevo esprimermi al meglio, in questa stagione ho invece riacquistato fiducia e serenità e per fortuna sono arrivati anche i risultati. Il mio primato è di 2h20’48”, ma penso di poter arrivare l’anno prossimo fino a 2h17’ e magari dare anche l’assalto al record del mondo in gare soltanto femminili”.
In merito all’esplosione della Sumgong Gabriele Rosa ha le idee chiare: “Con Jemima non bisogna essere rigidi nel disegnare i programmi e applicarli rigorosamente. Lei ha bisogno del tema da svolgere, ma poi deve essere lasciata libera di interpretarlo come ritiene più opportuno. Insieme col marito che la segue dal punto di vista tecnico a Kapsabet programmiamo in linea di massima gli allenamenti, ma poi lei svolge solo quello che si sente di fare”.
IL BUON ESEMPIO – Jemima Sumgong è la leader del training camp di Kapsabet, dove alle sue spalle stanno crescendo tante giovani, tra cui Sarah Chepchirchir fresca vincitrice a Lisbona. “Dopo Rio – continua Gabriele Rosa – abbiamo ricevuto tante richieste da parte di atlete che vogliono allenarsi con Jemima perché la considerano una trascinatrice. Quest’anno stiamo vincendo con tante maratonete perché tutte si sono trovate a proprio agio nei training camp, potendo svolgere l’allenamento come meglio ritenevano opportuno e senza dover applicare alla lettera dei programmi rigidi”.
Lo sguardo è ora rivolto ai due grandi appuntamenti di fine anno. Domenica 9 ottobre a Chicago la stella del Rosa Team sarà Paul Lonyangata, mentre a New York il 6 novembre Stanley Biwott difenderà il titolo conquistato nel 2015.