Discovery Kenya Cross Country: ed è subito festa.
Giusto il tempo di iniziare a respirare l’aria africana, che subito il nostro gruppo è catapultato nel vivo del Discovery Kenya nel modo più intenso possibile: la gara di Cross Country che non solo rappresenta uno degli eventi sportivi più importanti di tutta Africa, ma anche la gara di cross più importante al mondo per partecipanti e pubblico. Una vera e propria festa dello sport, celebrata con la presenza delle autorità kenyane e sportive, atleti olimpici e i più grandi maratoneti al mondo.
Così dopo una veloce colazione kenyana, prendiamo i transfer per l’Eldoret Sports Club, a una quindicina di minuti dal nostro alloggio.
Le iscrizioni.
Il Dr. Rosa ci aveva avvisati, e così anche chi ha partecipato a questo viaggio in precedenza: le iscrizioni sono uno dei momenti più emozionanti. E assolutamente non delude nemmeno noi.
Migliaia di bambini in fila indiana, composti, gli uni vicino agli altri arrivano al desk dove le ragazze delle vicine scuole, loro coetanee, registrano ogni singolo partecipante e gli consegnano il pettorale di gara e le spille per appuntarlo. Sono piccoli, alcuni di loro piccolissimi, accompagnati dalle famiglie o dagli insegnanti. Le categorie partono dai 5 anni, dalla scuola materna, ma è facile scorgere sin da subito chi ai 5 anni ci arriverà tra molto tempo. I loro insegnanti ci dicono che alcuni di loro ne hanno 4 di anni, altri forse non arrivano a 3, e si vede… “but they want to run“. Hanno gli occhi grandi, sono timorosi ed emozionati, si stringono gli uni agli altri, quasi per proteggersi e ripararsi. È un evento che travolge persino noi adulti per la mole di gente, la musica e l’aria di festa, per il pubblico e la velocità della corsa di queste giovani promesse del running. Immaginiamo quanto possa travolgere loro.
Ma è per loro che è stato creato – ci dice il Dr. Rosa – questa è la festa per i bambini.
Con il vestito più bello.
Discovery Kenya sa di “domenica”. Quella in cui anche noi, da piccoli, o i nostri genitori e nonni celebravamo con il vestito della festa. E così è ad Eldoret.
Si corre con i vestitini di pizzo, con le scarpe belle (o spesso le si toglie e si corre direttamente a piedi nudi), con le divise della scuola, con il papillon. Si corre con quello che si ha, con un grande rispetto e quasi una devozione verso la corsa, a tutte le età.
10 nazionalità per il ventinovesimo Cross Country.
Sono 10 le nazionalità degli iscritti, in un tripudio di colori e in un clima che diventa sempre più internazionale, coinvolgendo anche paesi lontani, anche se i keniani fanno indiscutibilmente da padroni: Kenya, Uganda, Burundi, Ruanda, Eritrea, Sud Africa, USA, Canada, Cina.
La terra trema sotto i piedi leggeri.
Sono 10 le gare del Cross Country. 10 partenze che coinvolgono i bambini dai 5 anni ai senior. Sono momenti entusiasmanti, coinvolgenti e travolgenti.
Si parte dai più piccoli, che se pur così minuti generano l’eco di un terremoto alla loro partenza. Sembra che la terra tremi sotto il loro entusiasmo e determinazione. Sono tantissimi e velocissimi, molto più di noi probabilmente.
Si arriva poi alle categorie junior e senior. Lunghe gambe d’ebano, asciutte, e piedi che accarezzano il suolo. Sembrano galleggiare, quasi non toccare terra.
Con tutte le forze.
Quello che ci stupisce, in ogni categoria, è lo sforzo fisico e l’impegno che i partecipanti mettono in questa corsa, ben lontano dal nostro modo di vivere lo sport e gli eventi. Se pur giovani danno letteralmente l’anima per vincere, per superare il compagno, per arrivare al traguardo. Lo vedi dal ritmo della loro corsa, lo senti dai loro respiri, lo leggi nelle loro espressioni e nei loro muscoli, nelle loro gambe lunghe, magrissime e veloci. Alcuni di loro subito dopo la linea di arrivo cadono al suolo quasi senza forze, vengono prontamente soccorsi e rimessi in piedi per andare a ritirare quello che con tante fatica si sono guadagnati, sia esso un premio o una maglietta celebrativa. Hanno davvero dato tutto, come noi forse non siamo in grado di fare.
In Kenya la corsa è un’opportunità, è una possibilità concreta di cambiare vita, è riscatto sociale per sé e per la propria famiglia. È l’occasione di avere un futuro migliore. Di ricevere istruzione, di potersi mantenere, di acquistare una casa. Cose impensabili per moltissime famiglie africane. Per questo Discovery Kenya è tanto sentito, partecipato e socialmente importante. E solo partecipandovi abbiamo potuto capirlo.
Le vittorie di Rosa Associati.
E tra i partecipanti ci sono anche gli atleti e le giovani promesse che incontreremo nei training camp nei prossimi giorni, supportati dai loro allenatori e da chi ha dimostrato che si possono raggiungere grandi risultati, come Brigid Kosgei – record del mondo a Chicago 2019, Lawrence Cherono e Nancy Langat, con Rosa Associati da quando aveva 16 anni, una persona straordinaria, che ha vinto l’olimpiade a Pechino 2008 nei 1500m e la Diamond League lo stesso anno. Oggi è collaboratrice del Dr. Rosa e recluta ragazze a Ngong. Perché è anche questo ad affascinarci in questo gruppo: i grandi atleti sono cresciuti con Rosa Associati, spesso da ragazzini, hanno conquistato risultati straordinari e anche al termine della carriera, hanno continuano il loro percorso al fianco del Dr. Rosa e del suo staff come allenatori, preparatori, talent scout. Un rapporto umano che ha un valore incalcolabile.
Ci uniamo così ai festeggiamenti del management di Rosa Associati per la vittoria di Lydia Jeruto nella categoria “Senior Women”, seguita da Vivian Kiplagat (4) da poco vincitrice alla seconda ADNOC Abu Dhabi Marathon e Francine Niyonsaba (6), mezzofondista burundese, specializzata negli 800 metri piani, disciplina di cui è stata argento olimpico ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 e campionessa mondiale indoor a Portland 2016 e Birmingham 2018.
Un ottimo secondo posto per Winny Kinutai nella categoria “Junior Women” e terzo posto per Immanuel Kiplagat nella categoria “Junior Men”.
Ed è eccitante per il nostro gruppo sapere di prendere parte al futuro della corsa, nel sentire quei nomi che sicuramente un domani non così remoto diventeranno veri e propri campioni.
Credits:
Testi: Francesca Valenti
Immagini: Max Verdino, Francesca Valenti
Video: Alberto Malinverni